Le prime notizie relative alla chiesa parrocchiale si trovano in una pergamena datata 1202. Dell’antico edificio sono state rinvenute alcune tracce durante recenti lavori di restauro, mentre della struttura cinquecentesca, descritta minuziosamente nella visita pastorale di San Carlo Borromeo del 1575, è rimasta solo una parte nel campanile.
A due parroci parresi si deve l’ingrandimento della chiesa che l’ha portata ad assumere le forme attuali; i lavori furono talmente importanti che nel 1736 venne consacrata la “nuova” chiesa, per la quale un rilevante contributo venne offerto dai pastori parresi. Anche nell’Ottocento vi furono diverse trasformazioni: nel 1868 fu realizzata la facciata, nel 1898 venne posizionato l’organo Balicco-Bossi che ancora si può ammirare.
Al 1902 risale il pavimento della navata e al 1964 la pavimentazione del sagrato. All’interno, di particolare rilievo sono diverse opere di Andrea Fantoni e della bottega fantoniana, tra cui il magnifico altare maggiore e il coro ligneo realizzato in collaborazione con i Caniana.
L’opera più importante è la grande pala cinquecentesca di Giovan Battista Moroni, raffigurante la Madonna col Bambino, i santi Pietro, Paolo e Giovanni Evangelista. Nella chiesa si trovano altre pregevoli tele come il Battesimo di Gesù di Enea Salmeggia detto il Talpino (1570-1626) e una Crocifissione di Giovan Paolo Cavagna (1550-1627), oltre ad opere di scultura e intarsio.